Lo strumento finanziario “Nuove imprese a tasso zero” (NITO) è l’incentivo per i giovani (under 35) e le donne (senza alcun vincolo di età) che vogliono fare impresa. Esso è gestito da Invitalia (www.invitalia.it) e a differenza di altri suoi strumenti (come ad es. ‘Resto al Sud’ indirizzato alle imprese del Mezzogiorno), le domande di agevolazioni sono valide su tutto il territorio nazionale. Il finanziamento prevede una copertura fino al 75% delle spese ammissibili a tasso zero, spingendosi con progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro. Il restante 25% delle spese progettuali, possono essere sostenute attraverso finanze proprie oppure con un cofinanziamento mediante altri istituti bancari (che sia privo di qualsiasi altro sostegno pubblico).
NITO può essere valido sia per le imprese già costituite (da non più di 12 mesi dalla presentazione della domanda), sia per le imprese da costituire (ad eccezione delle ditte individuali, delle società semplici e delle società di fatto, possono essere annoverate tutte le società e cooperative che svolgano attività a scopo di lucro). Quest’ultima tipologia, cd. Team di persone, deve costituirsi in forma societaria entro 45 giorni dall’eventuale comunicazione del provvedimento di ammissione. In merito alla compagine societaria, vi è il vincolo che i soggetti ammessi (giovani e donne) devono essere almeno i 2 / 3 dei soci.
Come accennato, la struttura del finanziamento prevede fino al 75 % delle spese ammissibili un tasso a zero (che rientra nel plafond del de minimis), per progetti d’impresa fino a 1, 5 milioni di euro. La dotazione dello strumento è di 150 milioni di euro, di cui sono stati già concessi sotto forma di agevolazione 103 milioni di euro (dati aggiornati a Settembre 2019).
Il rimborso parte dal momento del completamento del piano di investimento (il quale deve essere realizzato entro e non oltre i 24 mesi dalla firma del contratto di finanziamento); tale rimborso può prevedere una durata massima di 8 anni (con rate semestrali posticipate).
La procedura prevede la presentazione della domanda attraverso lo sportello telematico (come ormai avviene per tutte le misure messe a disposizione da Invitalia); le domande, firmate digitalmente, sono valutate in base all’ordine cronologico di arrivo e non ci sono graduatorie, per tale motivo è opportuno valutare se i tempi sono maturi per presentare la domanda, oppure è conveniente temporeggiare per avere maggiori possibilità di valutazione positiva della stessa (es. attendere che uno dei soci finisca un corso di formazione inerente all’attività che si vuole implementare).
Fra le attività ammissibili, vi sono la stragrande maggioranza dei settori (produzione di beni, erogazioni di servizi a imprese e persone, comparto turistico, ect); sono invece esclusi i settori di competenza tipica della Comunità Europea (agricoltura, produzione primaria di prodotti agricoli, pesca, acquacultura e le attività che si occupano direttamente di export).
In merito alle spese ammissibili, vi sono delle leggere differenze a seconda del settore di appartenenza, per semplicità riportiamo un breve elenco:
• Realizzazione, Acquisto e Ristrutturazione Fabbricati per: Industria, Artigianato e Trasformazione prodotti agricoli (40%);
• Acquisto e Ristrutturazione Fabbricati per: Turismo (70%); altri settori (40%);
• Macchinari, Impianti e attrezzature (100% per tutti i settori);
• Programmi informatici (100% per tutti i settori);
• Servizi per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (20% per tutti i settori);
• Brevetti, Licenze e Marchi (20% per tutti i settori);
• Formazione specialistica dei soci e dei dipendenti (5% per tutti i settori);
• Consulenze specialistiche, studi di fattibilità economico-finanziari, progett.ne e direz.ne lavori, impatto ambientale (5% per tutti i settori).
Ricordiamo che tutte le spese inserite nel progetto, devono essere effettuate solo dopo la presentazione della domanda telematica. Mentre tra le spese non ammissibili troviamo:
• beni acquisiti con il sistema del c/visione, della locazione finanziaria, del leasing e del leaseback
• investimenti di mera sostituzione di impianti, macchinari e attrezzature
• il cosiddetto “contratto chiavi in mano”
• commesse interne
• macchinari, impianti e attrezzature usati
• costi di esercizio
• spese notarili
• scorte, tasse e imposte (l’IVA realmente e definitivamente sostenuta dal soggetto beneficiario è una spesa ammissibile solo se non è da esso stesso recuperabile)
Il nostro Studio, oltre a rimanere a disposizione per eventuali approfondimenti sulla procedura di ammissione alla domanda, si occupa dell’intero iter istruttorio, dalla preparazione per il colloquio con i funzionari di Invitalia al monitoraggio della pratica in fase di valutazione.
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