La storica Legge Sabatini, promulgata nel lontano 1965 dalla Deputato Armando Sabatini, è stata più volte oggetto di modifiche e integrazioni in questi decenni. La norma, fin dalla nascita, serve a incentivare le piccole e medie imprese all’innovazione tecnologica. Il Ministero che gestisce l’agevolazione è il MISE (Ministero dello Sviluppo Economico), che fornisce un contributo in conto interessi (erogato in un’unica soluzione se l’investimento non supera determinati limiti), con l’intervento anche del Fondo di garanzia che pone la garanzia pubblica fino all’80% dell’importo. Tale strumento finanziario è volto ad incentivare l’acquisto di beni strumentali e la realizzazione di impianti al fine di aumentare la competitività delle imprese Italiane.
Fra le novità più rilevanti della nuova Legge di Bilancio 2019 (cd. Decreto crescita), vi è il potenziamento della Nuova Sabatini, con un’estensione da 2 a 4 milioni di euro dell’importo massimo finanziabile da poter richiedere per ogni singola PMI. Nell’ultimo aggiornamento (Luglio 2019), l’importo tuttora disponibile ammonta a circa 302 milioni di euro su 1.7 miliardi circa di stanziamento complessivo (quindi il 17 % ancora disponibile).
Ricordiamo che tra le imprese beneficare, al momento della presentazione della domanda, possono rientrarvi le aziende:
– costituite e regolarmente iscritte al registro delle Imprese;
– non siano in liquidazione o sottoposte a procedure concorsuali;
– che non risultino nelle condizione di impresa in difficoltà;
– che abbiano la sede in territorio EU, purché la sede operativa si trovi in Italia.
La stragrande maggioranza dei settori è ammissibile, con alcune eccezioni come assicurazioni, attività finanziarie e attività connesse direttamente all’esportazione.
Una prerogativa fondamentale riguarda il macchinario/attrezzatura/impianto sia nuovo, di conseguenza viene escluso dal beneficio l’usato, come anche l’acquisto di singoli componenti o parti di macchinari. Il macchinario o attrezzatura deve avere anche una certa coerenza con il core business dell’attività. Inoltre, la particolarità dello strumento è la possibilità di coprire per intero l’investimento (copertura al 100 % delle spese ammissibili), prevedendo anche il leasing come soluzione finanziaria. La durata del finanziamento può essere massimo di 5 anni. L’erogazione da parte dell’istituto bancario avviene in un’unica soluzione.
Fattore importante, riguarda la tempistica dell’investimento che deve essere avviato successivamente alla data di presentazione della domanda di agevolazione e la cui conclusione deve avvenire entro 12 mesi dalla stipula del finanziamento (come nel caso ad es. della realizzazione di un impianto).
Il primo passo della procedura è la compilazione dell’Allegato n. 1, totalmente da compilare in formato digitale. Successivamente la pratica deve passare da un intermediario bancario, convenzionato con il Ministero, a cui deve essere presentata la domanda di accesso (Alleg. 1). La banca avrà piena autonomia nel valutare e deliberare la pratica, attestando i requisiti e l’aderenza dell’investimento previsto con la Legge stessa. Nel momento in cui la delibera della Banca risulta essere positiva, lo stesso Istituto invierà il tutto al Ministero per la richiesta del contributo.
Il nostro Studio offre un servizio di compilazione della domanda, assistenza, monitoraggio della pratica e richiesta del contributo ministeriale nella fase di completamento dell’investimento.
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