Il Bando pubblicato il 09/03/2018 ha finalità di sostenere le micro, piccole e medie imprese, operanti anche in forma aggregata, al fine dell’incremento della loro competitività. I settori a cui è destinata la misura sono vari, tra cui:
– il comparto turistico,
– il comparto artistico, creativo, culturale e ricreativo;
– il comparto dei prodotti artigianali tradizionali e tipici dei territori;
– il comparto dei servizi di alloggio e ristorazione;
– il comparto dei servizi e attività per favorire l’accessibilità degli attrattori;
– il comparto dei servizi di informazione e comunicazione.
Le operazioni dovranno essere implementate attraverso interventi di qualificazione dell’offerta e innovazione di prodotto e/o servizio, strategica e organizzativa, finalizzate ad esempio a:
1. innalzamento della qualità dell’offerta ricettiva;
2. innovazione di prodotto/servizio;
3. risparmio energetico, sostenibilità ambientale e accessibilità;
4. miglioramento della dotazione di ICT (tecnologie dell’informazione e della comunicazione).
La Dotazione finanziaria del bando ammontano a euro 33 milioni, con un tetto massimale ammissibile per singolo progetto di euro 800.000,00.
Tra i soggetti beneficiari della misura troviamo:
1. Le micro, piccole e medie imprese costituite da non meno di 36 (trentasei) mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione ed essere in stato di attività;
2. le Reti di imprese – Rete Soggetto/Contratto – costituite da almeno 3 imprese (ciascuna impresa può partecipare solo a una Rete richiedente l’agevolazione, pena l’inammissibilità delle domande nelle quali sia presente la stessa impresa). Nel caso di Reti di imprese non sussiste l’obbligo della costituzione da non meno di 36 mesi.
3. i Consorzi costituiti ai sensi degli Artt. 2612 e segg. del Codice Civile.
I predetti soggetti saranno considerati ammissibili se esercitanti una attività identificata come prevalente, rientrante in uno dei codici ATECO ISTAT 2007 come da allegato al bando.
I requisiti di ammissibilità (i medesimi del 3.1.1.3.) che il richiedente deve possedere, alla data di presentazione della domanda, sono:
1. avere sede o unità produttiva locale destinataria dell’intervento nel territorio regionale;
2. essere in regola con gli obblighi relativi al pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori (DURC positivo);
3. essere in regola con la normativa antimafia;
4. possedere la capacità economico-finanziaria in relazione al progetto da realizzare che dovrà essere comprovata tramite l’esibizione degli ultimi due bilanci. Le imprese non obbligate alla redazione del bilancio possono dimostrare la propria capacità economico-finanziaria sulla base di un bilancio redatto ai sensi dell’art 2424 e 2425 del c.c. da professionista abilitato o sulla base dei parametri d’impresa indicati nel modello Unico. La capacità economico finanziaria, sarà valutata sul valore dei seguenti indici:
-Rapporto tra Patrimonio Netto e Passività a Medio e Lungo Termine su Attivo Fisso: uguale o superiore all’unità;
-Rapporto tra Debiti a Breve Termine su Ricavi: non superiore al 30%;
-Rapporto tra Patrimonio Netto su Investimento Ammesso: non inferiore al 10%.
La capacità economico finanziaria sarà posseduta qualora venga rispettato almeno un indice in almeno un bilancio degli ultimi due.
Come avviene per tutte le misure PO FESR 2014/2020, le spese sono ammissibili dal giorno successivo alla data di presentazione della domanda di aiuto. La durata massima del progetto è di 18 mesi dalla data di pubblicazione del Decreto di approvazione.
Di seguito l’elenco delle spese ammissibili a contributo sono:
1. spese per investimenti in attivi materiali quali:
-opere murarie (caratteristica peculiare di tale bando);
-impianti generali e relativi allacciamenti alle reti esterne;
-acquisto di macchinari, impianti, attrezzature, arredi e mezzi mobili. Questi ultimi sono ammissibili purché strettamente necessari e collegati al progetto da realizzare, devono essere immatricolati “autocarro” e, nel caso di autovetture, devono essere furgonate (prive di sedili posteriori), oltre che immatricolate “autocarro”.
I beni d’investimento devono essere di importo, al netto di IVA, superiore a € 500,00, nuovi di fabbrica e non devono rappresentare mera sostituzione di impianti, macchinari ed attrezzature.
2. spese per investimenti in attivi immateriali : diritti di brevetto, licenze, know- how o altre forme di proprietà intellettuale.
3. spese per consulenze: consulenze esterne specialistiche prestate da Università e Centri di Ricerca pubblici o da imprese dotate di documentate competenze in materia (tali servizi non sono continuativi o periodici ed esulano dai costi di esercizio ordinari dell’impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale e la pubblicità).
L’intensità massima del contributo a fondo perduto è pari al 45% dell’importo della spesa considerata ammissibile. Le domande potranno essere presentate a partire dal 30 aprile 2018 ore 12:00 attraverso click-day fino al 30 maggio 2018 e saranno valutate attraverso una procedura a sportello, fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
E’ da attenzionare che, trattandosi di una misura “a sportello”, è molto importante accelerare i tempi per accedere alla misura di supporto finanziario. Infine, nel dubbio di stabilire se la vostra attività rientri o meno tra quelle finanziabili, non esitate a consultarci, anche con una semplice e-mail o telefonicamente.
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