Aperto al pubblico il portale delle domande per l’agevolazione “Imprese Borghi” finanziato dal PNRR e gestito da Invitalia spa. Le domande potranno essere presentate dalle ore 12:00 dell’8 giugno 2023 e non oltre le ore 18:00 del 29 settembre 2023 (il termine originario era previsto per l’11 settembre 2023). Il plafond delle risorse è pari a 188 mln di euro (77 mln per il Mezzogiorno e 111 mln di euro per il Centro Nord). L’incentivo punta a favorire il recupero del tessuto economico-produttivo di 294 borghi italiani, elencati all’interno dell’All. 1 che si allega al presente articolo.
I soggetti beneficiari sono:
- le micro, piccole e medie imprese che presentano iniziative imprenditoriali in forma singola o in società;
- le ditte individuali;
- le società cooperative;
- le associazioni non riconosciute;
- gli Enti del Terzo settore iscritti o in corso di iscrizione al RUNTS (nel secondo caso, purché registrate ad un registro equivalente, nel frattempo, venga perfezionata l’iscrizione al RUNTS).
Vengo incluse aziende o enti già costituiti o ancora da costituire. Se ancora da costituire, le persone fisiche che intendono realizzare un’attività da localizzare nei comuni/borghi storici indicati nel bando, devono trasmettere la documentazione comprovante la costituzione e il possesso dei requisiti richiesti per l’accesso entro e non oltre sessanta giorni dalla comunicazione di ammissione all’agevolazione.
Sono finanziabili progetti fino a 150.000 euro – considerando sia le spese di investimento che il capitale circolante – da realizzare in 18 mesi e comunque entro e non oltre il 31 dicembre 2025.
I progetti ammissibili sono quei progetti imprenditoriali che hanno come obiettivo quello di rilanciare le economie locali nel campo delle attività culturali, creative turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio; inoltre, tali progetti devono essere conformi agli orientamenti tecnici sull’applicazione del principio “non arrecare danno significativo” (DNSH), quindi sono escluse:
- attività connesse ai combustibili fossili, compreso l’uso a valle;
- attività nell’ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra previste non inferiori ai pertinenti parametri di riferimento;
- attività connesse alle discariche di rifiuti, agli inceneritori e agli impianti di trattamento meccanico biologico;
- attività nel cui ambito lo smaltimento a lungo termine dei rifiuti potrebbe causare un danno all’ambiente.
Si specifica che NON è possibile cumulare tale agevolazione con altre agevolazioni pubbliche che rientrano nella definizione di aiuto di stato e degli aiuti de minimis.
Le spese ammissibili sono quelle sostenute dai soggetti realizzatori a partire dal giorno dopo la data di presentazione della domanda e solo per le tipologie di investimento indicate nel bando:
- impianti, macchinari e attrezzature;
- beni immateriali di utilità pluriennale (questi, se non di natura commerciale, dovranno essere accompagnati da perizia giurata rilasciata da un tecnico abilitato; il costo della perizia non rientra tra le spese ammissibili, tuttavia è riconosciuta come consulenza di progetto e quindi rientra fra le spese di capitale circolante);
- opere murarie fino al limite massimo del 40% dell’iniziativa di spesa ammissibile;
- automezzi, qualora indispensabili per lo svolgimento dell’attività ammessa all’agevolazione.
È possibile anche rendicontare un programma di spesa di investimento di importo inferiore rispetto a quello ammesso in fase di valutazione, purché questi sia comprensivo di tutto il necessario per far si che sia funzionale allo svolgimento dell’attività.
Inoltre, sono ammissibili spese di capitale circolante fino al limite massimo del 20% della spesa ammissibile; alcuni esempi:
- Materie prime;
- Personale (per la realizzazione dell’iniziativa);
- Utenze e canoni di locazioni sulle unità locali oggetto dell’iniziativa.
Si specifica, anche, che almeno il 50% degli investimenti richiesti dovrà fornire un contributo alla mitigazione dei cambiamenti climatici.
Le agevolazioni concesse sono esclusivamente sotto forma di contributo a fondo perduto e nella misura massima del 90% dell’iniziativa imprenditoriale e comunque NON superiore a euro 75.000 ai sensi e nei limiti del Regolamento de minimis. La percentuale è elevabile al 100% (sempre nel limite di euro 75.000) qualora:
- si costituisca una nuova impresa (entro 60 giorni dal provvedimento di concessione del contributo);
- Siano imprese fra quelle precedentemente menzionate nei soggetti beneficiari, purché siano a prevalente titolarità giovanili e/o femminili (nello specifico: per impresa giovanile si intendono le imprese con una compagine sociale composta per oltre la metà numerica dei soci – NON LE QUOTE – da soggetti di età compresa fra i diciotto e i quarantuno anni non compiuti; per imprese femminili si intendono le imprese la cui compagine sociale è composta, alla data di presentazione della domanda, per oltre la metà numerica dei soci donne).
Al termine ultimo della presentazione delle domande, verrà effettuata la valutazione delle proposte progettuali e verrà stilata una graduatoria di merito su base regionale e per singolo progetto locale di rigenerazione culturale e sociale.