Lavoro irregolare
Sono state recentemente pubblicate dal Ministero del lavoro, con la circolare n. 26 del 12 ottobre 2015, le indicazioni riguardanti le modifiche al sistema sanzionatorio riguardanti il lavoro nero.
Pertanto con il D.lgs. 151/2015 la sanzione amministrativa viene graduata in funzione della durata della condotta illecita:
- da euro 1.500 a euro 9.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore sino a trenta giorni di effettivo lavoro;
- da euro 3.000 a euro 18.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore da trentuno e sino a sessanta giorni di effettivo lavoro;
- da euro 6.000 a euro 36.000 per ciascun lavoratore irregolare, in caso di impiego del lavoratore oltre sessanta giorni di effettivo lavoro.
Le sanzioni sono aumentate del 20% se riguardano lavoratori stranieri o minori in età non lavorativa.
È però possibile, con la diffida, regolarizzare il lavoratore in nero, pagando la maxi sanzione in misura ridotta, a condizione che il datore di lavoro regolarizzi l’intero periodo prestato “in nero”, stipulando un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, anche a tempo parziale con riduzione dell’orario di lavoro non superiore al 50% dell’orario a tempo pieno, o con contratto a tempo pieno e determinato di durata non inferiore a tre mesi, in aggiunta al periodo “nero” che andrà comunque regolarizzato.
Prospetti paga
La mancata o ritardata consegna, così come l’omessa o inesatta registrazione sul prospetto paga di elementi retributivi, verrà sanzionata nella seguente misura:
- tenuta librida euro 600 ad euro 3.600 se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 6 mesi;
- da euro 1.200 ad euro 7.200 euro se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 12 mesi.
Assegni familiari
Infine anche l’omessa corresponsione degli assegni familiari prevederà la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 500 a euro 5.000.
La sanzione viene aumentata in ragione del numero dei lavoratori coinvolti e del periodo interessato nei seguenti termini:
- da euro 1.500 ad euro 9.000 se la violazione si riferisce a più di 5 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 6 mesi;
- da 3.000 ad euro 15.000 se la violazione si riferisce a più di 10 lavoratori ovvero ad un periodo superiore a 12 mesi.
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